L’intervento di craniotomia è una procedura chirurgica complessa e sofisticata che coinvolge l’apertura del cranio per accedere al cervello.
La craniotomia è una procedura chirurgica che permette di accedere al cervello attraverso la rimozione di una porzione del cranio. Oggi è una procedura sicura che si avvale di tecniche mini-invasive e prevede la significativa riduzione delle incisioni cutanee, con risultati estetici eccellenti.
Utilizzando strumenti specializzati come trapani e microscopi operatori il chirurgo può esporre il cervello per eseguire interventi specifici.
Considerando la sensibilità delle manovre chirurgiche richieste per rimuovere un tumore da una struttura delicata e vitale come il cervello e i nervi, è prassi comune eseguire questa procedura utilizzando il microscopio operatorio, al fine di ottenere la migliore visibilità e precisione possibile.
La craniotomia trova indicazione per:
Può essere indicato, inoltre, per rimuovere la pressione intracranica causata da lesioni post-traumatiche ed emorragie cerebrali.
La craniotomia prevede l’esecuzione di un’incisione cutanea, seguita dall’esposizione dell’osso cranico attraverso la separazione dei margini cutanei.
Successivamente, vengono praticati fori nel cranio e utilizzando una fresa ad alta velocità si crea un’apertura circolare.
Come vedremo successivamente, per migliorare e ottimizzare l’esecuzione di questo tipo di intervento, sono state sviluppate tecnologie all’avanguardia per ridurre al minimo le complicazioni intra e post-operatorie, minimizzare l’esposizione, migliorare la sicurezza la sicurezza e i risultati estetici.
Oggi, nella maggior parte dei casi, il paziente si mobilizza già il giorno successivo all’intervento chirurgico, ed è in grado di rientrare a casa pochi giorni dopo la procedura.
Successivamente può essere richiesto un periodo di degenza ospedaliera per continuare la riabilitazione e il monitoraggio.
Il tempo totale di recupero può variare da pochi giorni ad alcune settimane, a seconda della complessità dell’intervento e delle condizioni individuali del paziente.
Durante questo periodo, per favorire il ripristino delle funzioni cerebrali e il recupero completo, il paziente può essere sottoposto a terapie:
La craniotomia è da tempo una componente essenziale nel trattamento dei tumori cerebrali. Per aumentare l’efficacia e la precisione di tali interventi, sono state sviluppate e implementate diverse tecniche e strumenti avanzati.
Grazie a queste metodiche, è possibile:
Vediamole nel dettaglio.
Oggi, grazie ai grandi progressi della neurofisiologia siamo in grado di monitorare, in tempo reale e durante tutto il corso della procedura chirurgica, la funzionalità di determinate funzioni cerebrali. Questo, di fatto, permette di ridurre al massimo il rischio di sequele postoperatorie e di deficit neurologici dopo l’intervento, permettendo al chirurgo di eseguire interventi complessi in sicurezza.
L’Awake Surgery è una tecnica di neurochirurgia che permette di operare sul cervello di un paziente sveglio.
Rappresenta un’innovativa strategia che consente ai chirurghi di operare in aree cerebrali specifiche, in particolare quelle coinvolte nel linguaggio, a seguito di una risonanza magnetica funzionale.
I risultati di questo test di imaging vengono trasferiti in sala operatoria e si esegue un mapping corticale intraoperatorio, che identifica le aree coinvolte e permette di minimizzare i rischi di danneggiamento delle funzioni cognitive e linguistiche durante l’intervento chirurgico.
Durante la chirurgia con paziente sveglio, si fa ricorso a una leggera sedazione e anestesia locale: il chirurgo stimola delicatamente le diverse aree cerebrali coinvolte, per valutare la loro funzionalità.
Attraverso la comunicazione diretta con il paziente, è possibile identificare con precisione le aree del cervello coinvolte nel linguaggio e, di conseguenza, evitare danni a queste importanti funzioni.
Le fluorescenze intraoperatorie si sono rivelate strumenti diagnostici estremamente utili nella chirurgia dei tumori cerebrali.
Questa tecnica si basa sull’uso di agenti fluorescenti che vengono iniettati nel corpo del paziente prima dell’intervento chirurgico. Durante l’operazione, una sorgente di luce specifica viene utilizzata per illuminare l’area interessata, rendendo i tumori più visibili.
L’utilizzo delle fluorescenze intraoperatorie consente ai chirurghi di distinguere chiaramente il tessuto tumorale da quello sano, riducendo al minimo il rischio di asportare tessuti sani e massimizzando la precisione dell’intervento.
Questo metodo, insieme all’esperienza e all’abilità del chirurgo, porta a migliori risultati nel trattamento dei tumori cerebrali.
La neuronavigazione cerebrale è una tecnologia avanzata che fornisce una guida tridimensionale durante gli interventi.
Questo sistema utilizza immagini preoperatorie del cervello per aiutare il chirurgo a pianificare l’accesso alle aree bersaglio e navigare con precisione durante l’intervento.
Utilizzando sofisticati algoritmi e strumenti di rilevamento, la neuronavigazione consente di visualizzare in tempo reale la posizione degli strumenti chirurgici rispetto alle strutture anatomiche del paziente.
Ciò permette di evitare aree critiche, come vasi sanguigni o nervi importanti, durante l’asportazione del tumore.
Il sistema di acquisizione intraoperatoria 3D Medtronic O-Arm2 è un dispositivo di imaging avanzato progettato specificamente per la chirurgia cranica e spinale di precisione. Questo sistema offre una visione dettagliata dell’area di interesse, fornendo immagini ad alta risoluzione che migliorano l’output chirurgico.
Con la tecnologia O-Arm2, il chirurgo può esaminare le immagini intraoperatorie in modo rapido ed efficiente, monitorando con precisione i progressi dell’intervento e apportando eventuali correzioni necessarie.
Questa capacità di visualizzazione 3D in tempo reale migliora la sicurezza e l’efficacia della chirurgia cranica, consentendo una maggiore precisione nell’asportazione dei tumori e riducendo al minimo il rischio di complicanze.
L’ecografia intraoperatoria, infine, rappresenta un’importante risorsa per i chirurghi impegnati nella rimozione dei tumori cerebrali. Grazie all’utilizzo di ultrasuoni ad alta frequenza, è possibile ottenere immagini in tempo reale delle strutture anatomiche durante l’intervento.
L’ecografia intraoperatoria consente ai chirurghi di valutare la posizione e l’estensione del tumore in tempo reale, guidando l’asportazione precisa del tessuto tumorale.
Questa tecnica, inoltre, può essere utilizzata per identificare eventuali residui tumorali dopo l’asportazione, in modo da programmare eventuali altri trattamenti.
Oggi le craniotomie sono procedure sicure, con bassi rischi di complicanze postoperatorie e ottimi risultati estetici e ricostruttivi.
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