SPECT

Nel vasto campo della medicina nucleare, la SPECT emerge come una tecnica diagnostica precisa e particolarmente efficace.

Con la capacità di osservare l’attività metabolica e il flusso sanguigno all’interno del cervello, la SPECT offre una visione unica del funzionamento cerebrale e apre nuove prospettive nella comprensione di malattie cardiovascolari, cerebrali e neurodegenerative.

Cos’è la SPECT?

La SPECT, acronimo di Single-photon emission computed tomography (tomografia computerizzata ad emissione di fotone singolo), è una sofisticata tecnica di medicina nucleare impiegata per ottenere una valutazione funzionale dell’encefalo.

Attraverso l’utilizzo di radiotraccianti, questa metodica permette di costruire mappe tridimensionali dettagliate del cervello, consentendo ai professionisti della salute di studiare in modo accurato e approfondito il flusso sanguigno e l’attività metabolica cerebrale.

Indicazioni alla SPECT

La versatilità della SPECT la rende un potente strumento diagnostico per diverse condizioni mediche.

Essa si rivela particolarmente utile nella valutazione di malattie cardiovascolari, come infarti e cardiopatie, permettendo di identificare aree con ridotto flusso ematico e disfunzioni a livello cardiaco.

Inoltre, la SPECT svolge un ruolo chiave nello studio di patologie cerebrali e neurodegenerative, quali:

  • Alzheimer;
  • Parkinson;
  • demenze,

in quanto permette di individuare alterazioni metaboliche e perfusionali specifiche dell’encefalo.

In aggiunta, questa tecnica è impiegata per la diagnosi di alcuni tipi di tumori e per la visualizzazione del sistema endocrino e scheletrico.

Non solo, la SPECT può essere utilizzata nella valutazione della funzione renale e in altre applicazioni cliniche di rilevanza.

Come si esegue la SPECT?

La procedura di esecuzione della SPECT è sicura e ben tollerata dai pazienti.

Prima della scansione al paziente vengono iniettate piccole quantità di sostanze radioattive, conosciute come radiotraccianti, legate a specifici substrati biologici.

Questi radiotraccianti, una volta somministrati, si distribuiscono nel flusso ematico cerebrale, consentendo la rilevazione delle radiazioni gamma emesse durante il processo di decadimento radioattivo.

Il paziente, posizionato comodamente sul lettino del macchinario, viene quindi esaminato attraverso una gamma-camera che vi ruota intorno, acquisendo una serie di immagini multidimensionali.

Le immagini in questione saranno poi sottoposte a elaborazione informatica per la ricostruzione e la visualizzazione finale delle mappe funzionali del cervello.

SPECT con DATscan

La SPECT con DATscan rappresenta una variante di questa sofisticata tecnica diagnostica.

DATscan è un radiotracciante specificamente progettato per identificare le alterazioni nel sistema dopaminergico nel cervello, consentendo una valutazione accurata di patologie neurologiche come il morbo di Parkinson e altre forme di parkinsonismo.

Questa particolare applicazione della SPECT permette di visualizzare e quantificare i livelli di dopamina e i trasportatori della dopamina nel cervello, fornendo informazioni dettagliate sulle regioni cerebrali coinvolte nella malattia.

Grazie alla SPECT con DATscan, è possibile ottenere diagnosi precoci e differenziali, consentendo una gestione più tempestiva e personalizzata delle condizioni neurologiche, migliorando la qualità di vita dei pazienti affetti da queste complesse patologie.

Preparazione per l’esame

La SPECT richiede una semplice preparazione da parte del paziente.

Non è necessario digiunare in anticipo, ma si consiglia di evitare l’assunzione di caffè, alcool, tabacco o farmaci che potrebbero influenzare la perfusione cerebrale prima dell’esame.

Si suggerisce di seguire le istruzioni del medico o dell’équipe sanitaria in merito alla sospensione di farmaci specifici, se necessario.

Durante la procedura, è importante collaborare con il personale medico, mantenendo immobilità nella posizione richiesta per garantire acquisizioni di immagini chiare e accurate.

Controindicazioni

La SPECT, in generale, è considerata una procedura sicura e non invasiva. Tuttavia, come per molti esami radiologici, ci sono alcune controindicazioni da considerare.

In particolare, le donne in gravidanza o durante l’allattamento non possono sottoporsi a questo esame, in quanto potrebbe comportare rischi per il feto o il neonato.

L’esame può non essere indicato, inoltre, per i pazienti incapaci di collaborare o restare immobili durante la procedura, poiché ciò potrebbe compromettere la qualità delle immagini ottenute.

Durata dell’esame

La durata complessiva dell’esame SPECT può variare in base alle necessità cliniche specifiche.

Di solito, dopo l’iniezione del radiotracciante, il paziente deve attendere circa 30 minuti per consentire la distribuzione ottimale nel cervello.

Successivamente, la registrazione delle immagini richiede un tempo aggiuntivo di circa 30 minuti.

In totale, la SPECT durare circa 60 minuti, ma questa tempistica può essere soggetta a variazioni in base al protocollo clinico adottato dalla struttura medica.

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prof. Alessandro Olivi

Prof. Alessandro Olivi

Alessandro Olivi, medico e chirurgo, specialista neurochirurgo è direttore dell'Unità Operativa Complessa di Neurochirurgia e direttore del Dipartimento Neuroscienze, Organi di Senso e Torace del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCSS di Roma.
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